S'intitola Romana marmora. Storie di imperatori, dei e cavatori la grande mostra dedicata alla cava romana di marmo bardiglio di Fossacava e al suo ruolo all'interno del più ampio e noto fenomeno dell'estrazione del marmo lunense, in programma fino al 12 gennaio 2025 al CARMI museo Carrara e Michelangelo.
Promossa dal Comune di Carrara e dalla Soprintendenza ABAP per le Province di Lucca e Massa Carrara, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, l'esposizione è curata da Giulia Picchi, funzionario archeologo Soprintendenza ABAP per le Province di Lucca e Massa Carrara, e da Stefano Genovesi, direttore del Museo del marmo di Carrara e dell'Area archeologica di Fossacava.
«Raccontare i marmi romani e il bardiglio di Fossacava - ha dichiarato Gea Dazzi, assessore alla Cultura - significa raccontare le origini del nostro territorio, legato all'escavazione del marmo e alla sua diffusione nel mondo, ma soprattutto legato alla grande perizia di uomini che qui si sono formati e hanno imparato mestieri unici come quello del cavare il marmo e quello di lavorarlo con una sapienza magistrale da diffondere e preservare. Input della mostra è quello di creare consapevolezza e conoscenza della nostra identità nei visitatori che ci auguriamo numerosi. Spero pertanto che le generazioni più giovani e gli studenti, anche grazie al taglio divulgativo pensato dai curatori, possano trarre informazioni importanti su un territorio unico al mondo».
«È un progetto culturale di alto livello e ampio respiro con importanti risvolti didattici, che abbiamo apprezzato sin dal momento in cui è stato proposto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara», ha spiegato il presidente Enrico Isoppi. «Ne abbiamo quindi seguito gli sviluppi, sostenendolo con convinzione, perché siamo certi saprà dare lustro al nostro territorio e promuoverlo oltre i suoi confini, facendo conoscere la ricca e millenaria storia della città di Carrara e di tutta la provincia, che ha la sua antica culla legata proprio alla lavorazione del marmo, della pietra che ha reso famoso questo territorio nel mondo».
«I vecchi ritrovamenti e i dati dello scavo recente hanno reso Fossacava una delle cave di età romana oggi meglio conosciute», hanno spiegato i curatori Giulia Picchi e Stefano Genovesi. «L'apertura al pubblico, avvenuta nel 2021, ha fatto registrare una presenza annuale di 10.000 visitatori, che ha confermato lo straordinario interesse per questo sito. Con la mostra Romana marmora si è voluto consolidare e ulteriormente rilanciare questo trend positivo creando, attorno alla cava, un evento che raccontasse ad un pubblico più ampio possibile la storia del sito e dei personaggi che vi ruotavano attorno. Gli imperatori di Roma, i loro schiavi e i loro liberti, gli appaltatori, i commercianti, e, ovviamente, i cavatori sono gli attori di un copione di grande fascino, nel quale la fatica e il sacrificio di molti uomini sono indissolubilmente legati alla propaganda politica e al lusso che il marmo era in grado di esprimere».
Il sito di Fossacava è tra le pochissime cave di età romana ad essere stato oggetto di uno scavo archeologico stratigrafico; le indagini, condotte nel 2015 dal Comune di Carrara e dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana all'interno del bacino estrattivo, hanno permesso di ricostruire la storia della cava in tutti i suoi aspetti, in particolare in merito alla tipologia dei prodotti semilavorati che qui venivano estratti, del personale che vi lavorava e delle modalità con le quali la cava era gestita dall'amministrazione imperiale romana.
Nel 2021 il sito di Fossacava è stato aperto al pubblico con un percorso ampliato e rinnovato, incentrato su una graphic novel che illustra ai visitatori di ogni età la storia della cava in modo avvincente ed efficace. L'esposizione Romana marmora. Storie di imperatori, dei e cavatori intende, quindi, presentare ad un pubblico ancora più vasto la vicenda storica del sito, conferendogli un rilievo di respiro regionale e nazionale.
Partendo dalla storia della colonia di Luni, nel cui territorio si trovavano le cave di Carrara, si approfondiscono i temi delle antiche tecniche estrattive, dei prodotti semilavorati e della gestione delle cave, si mostreranno i diversi utilizzi del marmo bardiglio e la loro diffusione nell'ambito dell'Impero Romano, oltre a gettare uno sguardo sulla religiosità di quanti frequentavano i bacini estrattivi.
Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni: Luni e le sue cave di marmo (sala 1), Fossacava. Storia di una cava, dall'età romana allo scavo archeologico (Sala 2), Gli dèi dei cavatori. La religione a Fossacava (Sala 3), La fortuna del bardiglio nell'Impero (Sala 4).
La Sala 1 è dedicata alla storia della colonia romana di Luni e a quella dell'estrazione del marmo lunense, tra la seconda metà del I secolo a.C. e il III-IV secolo d.C. E' inoltre posto in rilievo il ruolo determinante dell'imperatore, primo tra tutti Augusto, nello sviluppo dello sfruttamento delle cave di marmo di Carrara. Opera centrale della sala è la statua loricata di imperatore rinvenuta negli scavi Fabbricotti a Luni del 1889, in prestito dall'Accademia di Belle Arti di Carrara.
La Sala 2 è incentrata sul sito di Fossacava, del quale sarà raccontata la storia, dall'escavazione del marmo bardiglio in età romana fino allo scavo archeologico qui condotto nel 2015. Sono messe a fuoco in particolare le tecniche di scavo, con l'esposizione di strumenti antichi, e le problematiche relative alla gestione delle cave da parte dello stato romano.
La Sala 3 è dedicata alla religiosità dei cavatori e degli altri personaggi che popolavano le cave di marmo di Carrara in età romana: grande risalto è dato alla statua della dea Luna rinvenuta a Fossacava, verosimilmente una replica della statua di culto del cosiddetto "Grande Tempio" di Luni. Nella sala sono esposti inoltre l'altare dedicato alla Mens Bona, in prestito dall'Accademia di Belle Arti di Carrara, e un rilievo raffigurante il dio Silvano, il cui culto è molto attestato negli ambienti delle cave, proveniente da una domus di Luni e in prestito dal Museo archeologico nazionale di Luni.
La Sala 4 narra infine al visitatore la diffusione del marmo bardiglio a Roma, nelle città dell'Italia e delle province e in quali tipi di edifici e strutture esso sia stato utilizzato: è approfondito, in particolare, il suo impiego per i colonnati dei palcoscenici dei teatri e per la realizzazione di fontane (labra). L'allestimento di alcuni semilavorati e di altri reperti in marmo bardiglio illustra i diversi usi di questa varietà di marmo.
L'evento espositivo è accompagnato da un apparato didattico dispiegato lungo il percorso di visita (pannelli, didascalie, grandi disegni di ricostruzione, video tematici). All'interno di quest'ultimo, è inoltre inserito uno storytelling dedicato ai bambini, nel quale uno dei personaggi attestati dalle epigrafi apposte sui blocchi semilavorati di Fossacava racconta la propria storia, coinvolgendo i piccoli visitatori in una caccia al tesoro.
Romana marmora. Storie di imperatori, dei e cavatori A cura di Stefano Genovesi e Giulia Picchi
CARMI museo Carrara e Michelangelo, Carrara (MS)
25 maggio 2024 - 12 gennaio 2025
Orari: da martedì a domenica 9.30-12.30 e 17.00-20.00, chiuso il lunedì, chiuso 25-26 dicembre, 1° gennaio, 6 gennaio, nei pomeriggi del 24 e del 31 dicembre
Ingresso intero € 5, ridotto € 3, disponibili gratuità
Per informazioni:
carmi.museocarraraemichelangelo.it SCARICA IL PRESS KIT