"In-Out the City": mostra d'arte e performance musicale di Angela Corti e Rosolino Di Salvo sabato 18 luglio, alle ore 18.30, presso La Nacional Spanish Benevolent Society Gallery di New York City, diretta da Robert Sanfiz. Dentro e fuori la città, un progetto ispirato al romanzo "Le città invisibili" di Italo Calvino. Sede della mostra è La Nacional, Spanish Benevolent Society Gallery, una galleria privata e centro culturale a New York, fondata a Manhattan. Molti artisti e personalità nel mondo della letteratura hanno vissuto qui come artisti residenti durante gli oltre 150 anni della sua esistenza, come Picasso, Dalì, Buñuel o Federico García Lorca.
"In-out the city", mostra ispirata al libro di Italo Calvino "Le città invisibili", mira ad interpretare visivamente e sonoramente l'essenza della città, così come descritta da Calvino nel suo romanzo: un ambiente surreale in cui spesso le ombre, i segni e le masse si fondono per creare un concerto di orizzonti. Moduli quadrati, come i mattoni di un muro, si alternano; alcuni con stampe bianche su fondo trasparente, riproduzioni di disegni che ritraggono mappe di città rivisitate stilisticamente, ed altri contrastanti e materici, raffiguranti la struttura portante nascosta all’interno delle costruzioni, l’armatura del cemento, con fili di ferro disposti parallelamente quasi a ricordare un pentagramma musicale. L’esigenza di cercare una forma, un sostegno, una costruzione dell’immateriale. Una città silenziosa e assente fatta di segni, ombre e materia. Le musiche di Rosolino Di Salvo riflettono la realtà urbana con i propri rumori o suoni che si incontrano per le strade, nel traffico cittadino, nei parchi, all’interno delle abitazioni. Una musica che utilizza la tecnologia elettronica ispirata a John Cage, il quale affermava che il silenzio non esiste, soprattutto in una città.
Italo Calvino nel suo libro descrive le città come immaginarie, fuori dallo spazio e dal tempo. In una città si dovrebbe poter scoprire un intreccio, una ragnatela sospesa, dove gli abitanti tendono i fili, quando i fili sono tanti non ci si può più passare in mezzo, restano solo i fili e sostegni dei fili… Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; sono luoghi di scambio non solo di merci ma di parole, di desideri, di ricordi, ma anche immagine di assenza. Città come un fitto involucro di segni in cui la vista scorre su figure che si succedono come in una partitura musicale nella quale non si può cambiare o spostare nessuna nota, la musica… che va cercata in ogni angolo, via, abitazione, natura. Città abbandonate, in ombra, mura che non durano e cercano una forma. La città diventa invisibile, infelice, contiene una città felice che nemmeno sa d’esistere.
Angela Corti, artista italiana, vive a Brescia. I suoi esordi sono avvenuti negli anni ‘90, ancor prima di intraprendere gli studi accademici presso l’Accademia di Belle arti di Brera a Milano con le prime incisioni calcografiche ad acquaforte. Dall’incisione con morsura ad acido, ha sentito il bisogno del segno diretto su metallo e dell’utilizzo di una carta lavorata a mano che, una volta stampata, creasse un rilievo, un principio di scultura bidimensionale. E probabilmente è proprio il contrasto di luce tra segno diretto e rugosità del supporto cartaceo, tra bianco e nero, a favorire il passaggio alla scultura. I segni disegnati e stampati sulle superfici trasparenti diventano ombre riflesse. La sua ricerca scultorea consiste nella lavorazione di blocchi di pietra, compiendo un’operazione di decostruzione-ricostruzione: li frammenta, per poi ricomporli; dando alla materia nuova forma, riunendo i pezzi, cucendo le pietre con un filo metallico che trattiene i frammenti. E’ un’artista della Galleria IAGA a Cluj-Napoca (Romania), ha esposto in varie città, tra le quali Atene (Grecia), Vilnius (Lituania), Milano, Roma, Cremona (Italia), New York (USA), Barcellona (Spagna), Bucarest (Romania), Praga (Rep. Ceca), e altre. Inoltre, fa parte della piattaforma Design Street, web magazine italiano dedicato al Design Internazionale (Milano).
Rosolino Di Salvo, architetto, musicista-compositore siciliano, compie una ricerca che vede nell’armonia e nel modulo la tangenza dei due percorsi; il suo iter musicale accoglie altresì molteplici stimoli, facendo confluire esperienze che decostruiscono le strutture rigide dell’ingegneria musicale precostituita. La sua musica è pertanto in divenire, aperta e sperimentale ed i suoi suoni sono plasmabili e mutevoli, come la nostra interiorità. Esiste infatti nei suoi brani un congiungimento diretto tra esterno ed interno, quasi la chitarra altro non fosse che lo strumento di incontro tra due emisferi. I suoni di Rosolino Di Salvo sono quindi impressionistici, pennellate astratte capaci di trasformarsi in paesaggi, che scorrono talvolta lenti, talaltra veloci, per portarci altrove. I suoi suoni virano lo scorrere lineare del tempo e si tramutano in visioni mobili. Si è esibito da solista, con diverse formazioni cameristiche, in varie orchestre a plettro. Ha pubblicato musica per chitarra ed ensemble con la Bèrben Edizioni. Le sue musiche sono state eseguite in concerto da svariati musicisti internazionali, tra i quali Giulio Tampalini, Giorgio Mirto, Carlos Bonell, Flavio Cucchi, Claudio Piastra, Giacomo Bigoni, Fabio Maida. Inoltre, sono contenute in Nocturnes for Guitar, di Giorgio Mirto – Brilliant Classics (Olanda), Colori, di Giuseppe Spalletta (Italia) e Take time, di Giacomo Bigoni – 3Sixty Studios di Fulham (London UK).
La ricerca sperimentale dei due artisti viene generata dall’incontro di tensioni provenienti da ambiti e territori diversi, un’unione di acqua e terra, essenza fluida e salda roccia, musica e scultura. Per informazioni: www.angelacorti.it - www.rosolinodisalvo.it.
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