SpazioArte Prospettiva16 di Boretto (RE) presenta, dal 17 febbraio al 4 marzo 2018, "Il castello di Zio Zak", esposizione fotografica con opere di Claudio Pezzarossa. Promossa dall'Associazione Boretto Arte con il patrocinio del Comune di Boretto, la mostra sarà inaugurata sabato 17 febbraio alle ore 16.30.
Si legge nel testo di presentazione: «C’era a Cormano, nell'hinterland milanese a pochi passi dall'autostrada, una vecchia fabbrica abbandonata. Il giorno in cui Zakaria Jemai vi giunse trovò l’edificio offeso, abusato e umiliato da persone che vi si nascondevano all'interno nel loro inferno di disperazione. Approdare in questo luogo dimenticato significò per lui, che aveva perso tutto, sapere di avere una seconda possibilità. “Zak” aveva lavorato per anni in Italia come cuoco nei ristoranti e sulle navi da crociera. Aveva avuto una moglie e dei figli, poi le cose si erano messe male e si era trovato solo a vagare per le strade fino al giorno in cui quelle mura grigie lo avevano chiamato a sé con la consapevolezza che la sua anima, sola e vagabonda, avrebbe trovato in esse la pace. Con l’arrivo di “Zak” tutto ciò che di brutto si celava al loro interno lasciò spazio a qualcosa di meraviglioso, che le mani, il sangue e il sudore di Zakaria hanno costruito giorno dopo giorno. Ci è voluto più di un anno per sistemare e pulire tutto ma adesso, quando si entra nell'edificio, non è più lo sporco o la desolazione a invadere gli occhi e le narici, ma i disegni sulle pareti, i colori che vivi e palpitanti si innalzano fino al cielo. La vera anima del luogo rimane Zakaria che tutti chiamano “Zio Zak” o “Conte Zakula”, la fabbrica è diventata oggi il suo castello. È Zak a decidere chi può entrare nella sua dimora o chi può dipingere i tanti muri dell’edificio. Tanti writers infatti giungono in visita ma solo ai più meritevoli è concesso di lasciare le loro opere impresse nei muri. Fu l'incontro con il trio di street artists Cane Morto ed Emajons a far nascere in lui l’idea di questa casa-museo. I ragazzi erano entrati nell'ex fabbrica per dipingere, Zak li ha visti e li ha accolti. Loro sono stati i primi, ma nel tempo, con il passaparola, sono sempre di più gli artisti passati di qui: chi si ferma per qualche ora, chi per qualche giorno e arricchisce i muri con nuovi colori e nuove linee. Tra questi Tenia, Tilf, Giorgio Je e Omp, e tanti artisti stranieri. Ma qui nascono anche nuovi nomi della street art come ad esempio Riky Boy. Mecenate di giovani talenti, Zak vive al secondo piano dell’edificio. Appena si varca la soglia del suo appartamento ci si trova sommersi in una realtà incredibile fatta di opere d’arte e diventa difficile quanto impossibile non spalancare gli occhi o la bocca davanti a così tanta magia […]».
Claudio Pezzarossa nasce a San Secondo Parmense nel 1954. La passione per la fotografia arriva nella seconda metà degli anni ottanta quando incontra il fotografo Claudio Carra, oggi decano della fotografia parmigiana. Nel 2007 passa al digitale, studia per un paio di anni il nuovo sistema e una volta impadronitosi della tecnica acquista una Leica e attrezza il proprio studio in funzione delle nuove esigenze di stampa. Il suo motto è “dallo scatto alla stampa finale”. Negli ultimi anni il lavoro fatto è vastissimo. Accompagnato dall’amico Vincenzo Tosini, socio come Claudio del Circolo Fotografico Langhiranese, riprende arte e architettura a Milano, Matera, Venezia, Genova, riprende il fiume Po e la Bassa. Fotografa preferibilmente locali e pareti di manicomi abbandonati (Poveglia–Volterra–Mombello), luoghi di sofferenza e solitudine e ancora antiche dimore ottocentesche (villa Carona a Fornovo e villa Moglia a Torino), grandi fabbriche in disuso e abbandonate (Officine Reggiane e Cormano) tornate in vita per merito dei murales. Paesaggista e conoscitore di luci e ombre, del bianco nero e del colore, Claudio Pezzarossa può considerarsi oggi un fotografo completo: il corpus fotografico realizzato a tutt'oggi lo conferma.
L’esposizione, realizzata con il sostegno di Consorzio Stabile Aurora e Studio H, sarà visitabile fino al 4 marzo 2018, di sabato ore 16.00-19.00, domenica e festivi ore 10.00-12.00 e 16.00-19.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 333 8494623 (Gian Luca Nizzoli), 335 8376777 (Antonio Artoni), 348 4428586 (Ettore Alberani), 0522 964234 (Henry Guatteri), 333 7991056 (Sara Giuberti), 339 6016043 (Domenico Bergamini), prospettiva16@virgilio.it, www.facebook.com/prospettiva16.
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