La poesia delle composizioni di Antonio Fontanesi (1818-1882), dal 18 maggio al 30 giugno 2019, trasformerà gli spazi espositivi della Galleria RezArte Contemporanea di Reggio Emilia (Via Emilia Ospizio, 34/D) in una sorta di luogo dell’anima, dove potersi confrontare, insieme al grandissimo pittore reggiano, con il mistero insondabile della Natura.
La rassegna, che raccoglie una quarantina di originali fra disegni, acquarelli e dipinti ad olio, nasce dall’ormai consolidata partnership tra Giorgio Zamboni, titolare dell’omonima Galleria, specializzata su materiali dal Quattrocento ai primi del Novecento, e Antonio Miozzi, della RezArte, in collaborazione con TECNOSTUDIO: il progetto si affianca all’evento in corso di svolgimento presso i Civici Musei con la dichiarata ambizione di offrire agli appassionati la rara opportunità di esaminare de visu importanti opere provenienti da collezioni private e, dunque, normalmente non accessibili al pubblico.
«L’iniziativa», scrive il curatore del catalogo, Antonio Brighi, «intende documentare un corposo lotto di lavori che coprono l’intero arco della carriera dell’autore, testimoniandone l’altissimo magistero tecnico e l’incredibile capacità di intuire gli sviluppi della ricerca figurativa oltre i parametri del gusto ottocentesco». Il catalogo pubblicato nell’occasione, che comprende contributi di Antonio Brighi e Carlo Pellacani, grazie al ricco apparato iconografico appositamente predisposto si pone come strumento ineludibile per le future ricerche su un artista ancora in attesa del doveroso inserimento nell’olimpo dei principali esponenti europei del genere paesaggistico, nonostante l’autorevolissimo sostegno critico garantito dalle voci di Roberto Longhi o di Francesco Arcangeli e l’attività di centri di ricerca come la GAM di Torino, la Galleria Ricci Oddi di Piacenza e le Collezioni Civiche di Reggio Emilia. In mostra ritornano, tra gli altri, capolavori che da oltre mezzo secolo non venivano esibiti, ma che erano stati selezionati in precedenti, prestigiose occasioni, come le monografiche di Torino del ’32 e di Reggio Emilia del ’49, o la Biennale veneziana del ’52: si segnalano “La roggia”, in dialogo insistito con gli esiti più alti di Corot, “La piccola filatrice”, fusain di inarrivabile virtuosismo esecutivo, “Il ritorno dal pascolo”, elegia pastorale impregnata di un purissimo lirismo, “Stagno all’alba”, dal trattamento materico del colore, quasi a presentire l’Informale e, in generale, il nucleo costituito, con passione e intelligenza, dal Dottor Arsi. Sarà possibile visitare la rassegna dal martedì al giovedì dalle ore 9.00 alle 12.30, il venerdì dalle 16.00 alle 19.30, il sabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30, mentre la domenica sono previste aperture su appuntamento. L’ingresso è libero, e in sede sarà disponibile il catalogo per l’acquisto. Per informazioni: tel. 0522 333351, cell. 338 1305698, www.galleriarezarte.it, info@galleriarezarte.it. |