Dal team di
ArTalkers.it, con il supporto di Art Bag - La busta d’artista con sorpresa, nasce
thecomfortshow.com: uno spazio di accoglienza virtuale per progetti curatoriali e mostre online da fruire confortevolmente seduti, a osservare proposte non necessariamente comode.
"thecomfortshow.com: Greetings from living(rooms) | Postcards to the future" è la mostra collettiva virtuale pensata per essere visitata e vissuta nella propria “comfort zone” domestica (letteralmente “ambiente sicuro”), in un’Italia che, mai come in questo periodo di pandemia, si relaziona e si consola grazie alle tante possibilità di comunicazione offerte dalle innovazioni tecnologiche. L'umanità continua ad andare avanti, costantemente connessa, a lavorare e progettare, mantenendo vivi gli affetti, le amicizie e il tessuto sociale nel web.
Con 22 opere di artisti internazionali diversi per generazione, tematiche di ricerca, modalità e tecniche espressive che spaziano dal pittorico alla fotografia, dal video al digital, anche la mostra è nata ed è stata progettata interamente tramite interazioni virtuali.
Così la virtualità, spesso accusata di oscurare il lato umano, si fa in questo frangente preziosa complice e indispensabile strumento di resistenza, per superare una quarantena forzata che ci sconcerta, ma che ci rende uniti e partecipi.
Per l’occasione, gli artisti selezionati sono stati invitati a confrontarsi con il tema della quarantena e del suo superamento con opere inedite o con lavori precedentemente realizzati che si rapportano al contesto attuale, spesso accompagnati anche da una breve riflessione personale.
Alla fine della mostra, resterà visibile il catalogo digitale dell'evento.
23 artisti in mostra: Francesco Arena, Paolo Brenzini, Alessandra Caccia, Francesco Castellani, Loris Cecchini, Vittorio Corsini, Alberto Di Fabio, Chiara Dynys, Elena El Asmar, Giovanni Frangi, Massimo Kaufmann, Vincenzo Marsiglia, Giovanni Ozzola, Francesca Pasquali, Luca Maria Patella, Jasmine Pignatelli, Lamberto Pignotti, Giovanni Rizzoli, Milo Sacchi, Paolo Scirpa, Guido Segni, Ivano Sossella, Emiliano Zucchini.
Come si legge nel testo redatto dal team di ArTalkers.it: “Questa mostra soprattutto è un invito che va ai nostri cari e all'umanità tutta, come una cartolina di saluti a un mondo che sta per rinascere, nella speranza di creare più ponti, piccoli e grandi laboratori di pensiero per la ripartenza che verrà. Siamo chiusi in casa, protetti e confortati dalle mura domestiche, ma allo stesso tempo disorientati dalla sovrabbondanza di informazioni. Nostalgici, osserviamo l'immobilità fuori dalle nostre finestre, ascoltando il frastuono di una battaglia che in tanti stanno sostenendo per noi. Stiamo lì impotenti e partecipi, chiamati a fare la nostra parte restando tutti nelle nostre abitazioni, giorno dopo giorno. Il cambiamento irrompe all'improvviso nella vita reale, si presenta senza bussare alle nostre porte e c’impone di ridisegnare le nostre abitudini relazionali, scombinando i confini spaziali, le nostre zone di azione. Ecco allora che i nostri salotti diventano letteralmente living-rooms, estendendo la propria influenza vitale all'intera area domestica, mentre fuori lo spazio vivibile si contrae, generando un vuoto enorme che ci separa dagli altri. Insieme, oggi più che mai, raccogliamo i nostri affetti e i nostri pensieri nelle nostre stanze di vita, dove le uniche distanze che contano sono quelle che separano i cuori. Così, immersi nella nuova condizione d’isolamento, riscopriamo più forte il desiderio di connetterci. Siamo più vicini, seppur lontani. Messi alla prova di fronte all’incertezza del domani, possiamo soccombere e disgregarci, oppure reagire con forza e restare uniti per una ripartenza e un avvenire più consapevoli, per dare un senso a ciò che ci sta devastando. In queste settimane di pandemia, la creatività si è confermata essere ovunque un mezzo potente nel guardare avanti tutti congiunti, immaginando un futuro che è un bene comune e ci vede parte attiva di un Noi collettivo. L'arte e la cultura ci portano a condividere esperienze percependole emotivamente, e questo ci avvicina, anche quando vediamo il mondo da posizioni lontane”.
Per informazioni:
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