Sabato 3 settembre riaprono al pubblico, dopo la pausa estiva, le mostre di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE), promosse dal Comune di Gualtieri e dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue.
Fino al 13 novembre si potranno approfondire le vicende umane e professionali di Umberto Tirelli e Antonio Ligabue, entrambi profondamente legati al borgo dei Bentivoglio: da un lato il grande sarto del teatro e del cinema, che ha vestito divi e divine della Dolce vita romana coltivando in privato la propria passione per l’arte; dall’altro uno dei più importanti artisti del Novecento italiano, oggetto di una recente riscoperta e rivalutazione, grazie ad importanti mostre e al pluripremiato film “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti.
Per accompagnare i visitatori alla scoperta dei due progetti espositivi, sono state calendarizzate due visite guidate gratuite, condotte da Laura Fraimini: domenica 9 ottobre e domenica 23 ottobre, con partenza alle ore 15.00. Per informazioni e prenotazioni: T. +39 0522 221853, M. +39 349 2348333, info@museo-ligabue.it.
Nel Salone dei Giganti è visitabile l’esposizione “Umberto Tirelli. La Collezione d’Arte Tirelli-Trappetti, 1992-2022”, a cura di Nadia Stefanel. La mostra non si concentra sul lato pubblico di Umberto Tirelli e sulle sue importanti collaborazioni (Luchino Visconti, Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Jean Cocteau, Gae Aulenti, Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Pier Paolo Pasolini e molti altri), bensì sul lato privato, sulla figura di un collezionista raffinato capace di costruirsi una raccolta d’arte su misura, a partire da profondi rapporti di amicizia con grandi artisti e costumisti, come Balthus, Bice Brichetto, Felice Casorati, Fabrizio Clerici, Giorgio de Chirico, Lila De Nobili, Giosetta Fioroni, Renato Guttuso, Mino Maccari, Giacomo Manzù, Marino Mazzacurati e Yannis Tsaroukis. Tutte le opere esposte sono parte della generosa donazione effettuata nel 1992 da Dino Trappetti, successore di Umberto nella direzione della Tirelli Costumi, a favore del Comune di Gualtieri che, con questa mostra, si propone di avviare un percorso di studio e catalogazione della collezione stessa.
In Sala Giove e nel Torrazzo, è protagonista Antonio Ligabue con 16 dipinti, 3 disegni, 4 bronzi e una statua in terra cruda di grande valore, selezionati e raccolti da Sergio e Francesco Negri, autorevoli esperti della sua produzione pittorica e scultorea. «Le opere esposte – spiega Francesco Negri – fanno tutte parte del terzo periodo (1952-1962), quello più prolifico per Ligabue, in cui raggiunge la piena maturità artistica, accentuando in modo prepotente, e ritengo definitivo, l’animo espressionista. Ligabue era pienamente consapevole del proprio lavoro e spesso ripeteva la fatidica frase: “Io sono un grande artista, nessuno mi capisce e apprezza la mia arte, ma un giorno vedrete quanto costeranno i miei quadri”. Il percorso espositivo dimostra, in modo netto ed inequivocabile, che Ligabue è certamente un pittore dalle origini primitive, capace tuttavia, dopo un lungo percorso di sperimentazioni e ricerche estetiche, nonché di evoluzioni introspettive, di entrare nell’immenso e magico mondo dell’espressionismo. Un doveroso ringraziamento va ai tanti collezionisti che, ancora una volta, hanno accettato il nostro invito, mettendo le loro preziose opere a disposizione di tutti».
Le due mostre sono realizzate in collaborazione con Regione Emilia-Romagna e Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia Pietro Manodori, con il supporto di Proloco di Gualtieri e il contributo dei Soci della Fondazione Museo Antonio Ligabue – Emilbanca (main sponsor), Landi Renzo, Boorea, Coopservice – e di Albergo Ligabue, Padana Tubi e S.A.BA.R. Servizi.
Palazzo Bentivoglio è aperto al pubblico il sabato con orario 10.00-13.00 e 15.00-19.00, la domenica e nei giorni festivi ore 10.00-19.00. Il biglietto di ingresso a Palazzo Bentivoglio (intero Euro 7,00, ridotto Euro 4,00) è comprensivo dell’accesso alle mostre. Per informazioni: www.museo-ligabue.it. |