Indirizzo |
Colle Miravalle |
Sede |
Fondazione Opera Campana dei Caduti |
Citta |
Rovereto (TN) |
A cura di |
Roberto Ronca |
Tipologia |
Mostra collettiva |
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Human Rights 2010 |
Mostra collettiva - Da Sabato 18 settembre 2010 a Domenica 17 ottobre 2010
Fondazione Opera Campana dei Caduti | Rovereto (TN)
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Claudio Colli, Tommaso Gallingani, Barbara Pecorari ed Andrea Pompele parteciperanno a "Human Rights 2010", progetto espositivo promosso dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto in collaborazione con Spazio-Tempo, per la cura di Roberto Ronca.
La collettiva, allestita con il patrocinio del Consiglio d'Europa, di Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Rovereto. con la patnership morale della Settimana Europea della Democrazia Locale e di Amnesty International, sarà inaugurata sabato 18 settembre (ore 20.00) alla presenza di oltre 140 artisti provenienti da 25 paesi diversi.
Il 10 dicembre 1948, viene proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: per la prima volta nella storia dell'umanità, era stato prodotto un documento che riguardava tutte le persone del mondo. Ognuno di noi, per il solo fatto di essere nato, gode dei diritti sanciti nella Dichiarazione. Ognuno di noi, indipendentemente dal luogo nel quale è nato e vive, gode di questi diritti. Ognuno di noi ha diritti civili, politici, sociali, economici, culturali. Ognuno di noi è uguale agli altri. È sempre così? In "Human Rughts" gli artisti parlano dei diritti umani. Il titolo semplice e diretto, senza giri di parole, esprime il concetto fondamentale che deve accompagnare l'esistenza di tutti. In questo evento vengono toccati argomenti scomodi, complessi e di denuncia, che vadano a pungolare la coscienza di tutti coloro che, godendo appieno dei propri diritti, non pensano a tutte le persone che vedono i loro calpestati ogni giorno. La logica di "Human Rights" si fonda sul concetto fondamentale di arte come forma espressiva universale, comprensibile a tutti indipendentemente dalla lingua e dalla cultura di provenienza, indipendentemente dal genere, dall'argomento trattato e dai linguaggi utilizzati. I linguaggi variano in base all'esperienza e alla maestria degli artisti, e creano nuovi rapporti con il pubblico, che approccia l'arte sentendosene immediatamente coinvolto e direttamente toccato. Immagini di disagio, di diritti violati, di storie quotidiane che non dovrebbero esistere, ma anche immagini che con sapienza e perché no, ironia, sappiano trattare un argomento difficile e delicato. Nell'esposizione verranno messi in risalto i diversi modi di vedere la questione, dal momento che l'evento è aperto agli artisti di tutto il mondo. Diventa così particolarmente interessante scoprire in quale maniera la percezione del concetto di "rispetto dei diritti" viene vissuta ed espressa. L'evento vuole quindi smuovere le coscienze, volendo fortemente uscire dai luoghi comuni che l'abuso dei termini porta con sé: parlare di diritti umani è diventato talmente frequente, che lo stresso termine "violazione dei diritti umani" si è svuotato di significati e ormai ci tocca solo da lontano quando ne sentiamo parlare, senza realmente entrare nella nostra testa. Il modo più immediato di riprendere quella coscienza, indispensabile per essere realmente parte di un sistema che rispetti i diritti di tutti, è vedere con gli occhi tutto quello che gli artisti hanno da dire. Le immagini vanno a infilarsi nella memoria in maniera così immediata e così forte, che tutti coloro che la visiteranno ne usciranno più consapevoli ed emotivamente coinvolti.
La città di Rovereto ospita sul Colle Miravalle la grande Campana dei Caduti, Maria Dolens, intuita e voluta dal sacerdote roveretano don Antonio Rossaro all'indomani della Grande Guerra come simbolo imperituro di condanna del conflitto, di pacificazione delle coscienze, di fratellanza fra gli uomini, di solidarietà fra i popoli. Realizzata col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale, suonò il primo rintocco il giorno 4 ottobre 1925, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III. In tutti questi anni ha fatto sentire alta la sua voce suonando ogni sera i cento rintocchi di ammonimento alla vita e alla pace. Uomini di Stato, Presidenti ed Ambasciatori unitamente a cittadini di ogni Nazione, le hanno reso omaggio e continuano a sentirla come voce della propria coscienza. Ben ottantaquattro Nazioni hanno esposto il loro vessillo intorno a Maria Dolens, nome di battesimo della Campana stessa, lungo il Viale delle Bandiere e sulla Piazza delle Genti, a testimoniare, anche visibilmente, la fedeltà ad un messaggio, ad una sorta di "Patto della Pace". Il 18 gennaio 1968, con decreto del Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, nasce quale ente morale la Fondazione Opera Campana dei Caduti. Nelle finalità della Fondazione particolare attenzione è rivolta all'educazione delle nuove generazioni, alla cultura della pace, della non-violenza e dei diritti umani.
Claudio Colli presenta "Saturazione", acrilico su tela, cm. 70x100. Cigolano le mascelle / quando scompare la voce / Respiriamo l'indifferenza bruciante dei potenti che, saturi di grida, / ci lasciano soccombere / fingendo di non aver udito / Noi / uomini dalla parte sbagliata del mondo / accusiamo con orbite opache / ogni fasulla indignazione (Sabrina Spinella).
Tommaso Gallingani presenta "Human Rights", 2010, tecnica mista, cm. 80x121x18. L'opera vuole essere una denuncia del poco rispetto dei diritti umani che esiste nel mondo. È n'installazione composta da un pallet, residuo urbano di imballaggio e scarto cittadino, sul quale, nella parte sinistra, è stata applicata per ben 45 volte (richiamo alla data del termine della seconda guerra mondiale), l'immagine di Eleanor Roosvelt che regge la prima Carta dei diritti dell'uomo. Al centro del quadro è stata poi posizionata la carta stessa, stampata e inchiodata al legno con un coltello dal quale esce un rivolo di sangue dipinto, che rappresenta sia il sangue versato per ottenere i diritti che quello versato perché non sono stati osservati. La composizione dell'opera è anche un omaggio alla serie di dipinti di Andy Warhol, caratterizzati da immagini seriali sul lato sinistro e un vuoto cromatico nella parte destra.
Barbara Pecorari presenta "Libertà", 2010, tecnica mista, cm. 80x190. Scultura realizzata con manifesti strappati, fori di arma da fuoco, filo spinato, nastri di plastica ed acrilico rosso. LIBERTÁ... / Una parola che vuol dire tutto o niente. / È solo una parola se la si fa rimanere tale... e pensare che basterebbe solo un po' di buon senso per darle significato e farla volare come un aquilone, sciogliendola dai cardini dell'ignoranza e dell'indifferenza. Come sarebbe bello un cielo pieno di aquiloni... (Manuela Barilli)
Andrea Pompele presenta il dittico composto da "Occhiali" e "Sguardo". Il gioco e lo sguardo. L'infanzia libera e difficile, al tempo stesso gioiosa e dolorosa. Essenza di bambini che contrapponendosi emergono dagli sguardi rivolti verso di noi immersi nella realtà che vediamo o che vogliamo vedere. In un'innocenza dichiarata. Semplice. (Andrea Pompele)
Durante la serata di sabato 18 settembre saranno organizzate performance artistiche. Ulteriori eventi saranno organizzati durante l'intero fine settimana e i successivi, anche durante il sabato mattina per i bambini e i ragazzi delle scuole. Durante l'evento verranno organizzate conferenze sul tema dei diritti umani, con una visione particolarmente attenta ai progetti promossi dalla Fondazione Campana dei Caduti. Durante il periodo espositivo l'Associazione Spazio-Tempo organizzerà visite guidate su prenotazione per accompagnare gruppi di visitatori e comitive scolastiche. Musiche di Fausto Degada.
L'iniziativa, che aderisce alla sesta edizione della Giornata del Contemporaneo, sarà visitabile fino al 17 ottobre 2010, nel mese di settembre dalle 9.00 alle 19.00, nel mese di ottobre dalle 9.00 alle 18.00.
Per informazioni: www.humanrightsart.com
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