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Giovedi 3 marzo 2016 | Tate Modern Museum, un meraviglioso luogo in cui perdersi... |
Se ami l'arte e ti trovi a Londra, non puoi non andare alla Tate Modern! Articolo di Federica Pignata.
Tempio dell’arte moderna e contemporanea, ex centrale termoelettrica di Bankside, la Tate Modern si erge in tutta la sua maestosa grandezza sulla riva meridionale del Tamigi.
La collezione permanente, disposta ai livelli 3 e 5 dell’edificio, è organizzata prevalentemente per aree tematiche e non in ordine cronologico (Material gestures, Poetry and dream, Idea and object e State of flux), allo scopo di favorire una maggiore comprensione delle opere d’arte, rivelando analogie e collegamenti tra ricerche apparentemente lontane.
In totale le opere esposte sono più di 60.000 e fra esse spiccano anche lavori di grandi artisti italiani, tra cui Achrome (1958) di Piero Manzoni, descritta dallo stesso artista come «un’unica, continua ed ininterrotta superficie, in cui non trovano spazio né il superfluo, né ogni possibilità interpretativa»; Soffio 5 (1978) di Giuseppe Penone, scultura fatta di argilla, modellata nella forma immaginata di un soffio d’aria, espirato dalla bocca dello stesso artista; Bronzo patinato nero e seta naturale (Piede) (1968-71) di Luciano Fabbro, combinazione di materiali tradizionali (bronzo e seta) e contemporanei (perspex e acciaio) che riflette la contrapposizione fra tradizione e modernità; Untitled (Living Sculpture) (1966) di Marisa Merz, scultura sospesa in alluminio, creata per sfidare lo status elitario dell’arte; Forme uniche della continuità nello spazio (1913) di Umberto Boccioni, figura aerodinamicamente deformata dalla velocità a rappresentare la spinta verso il progresso (un’opera analoga è presente al Museo del Novecento di Milano e, per i più sedentari, sulle monete da 20 centesimi) e, infine, Suburban Train Arriving in Paris (1915) di Gino Severini, la cui creazione è stata ispirata dalla vista di treni, carichi di munizioni, soldati o feriti, che passavano giorno e notte sui binari della Parigi del 1915.
Nonostante le accuse mosse da alcuni critici d’arte sulla presenza all’interno della galleria di collezioni frammentarie e incomplete, il crescente numero di visitatori (oltre 5 milioni all’anno) pone la Tate Modern tra i luoghi da visitare assolutamente a Londra.
(Federica Pignata)
Tags Tate Modern | Piero Manzoni | Giuseppe Penone | Luciano Fabbro | Marisa Merz | Umberto Boccioni | Gino Severini | Londra
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Archivio |
Galleria Fotografica |
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Galleria Fotografica |
Gino Severini, Suburban Train Arriving in Paris, 1915, olio su tela, cm 115,6 x 88,6 |
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Gino Severini, Suburban Train Arriving in Paris, 1915, olio su tela, cm 115,6 x 88,6 |
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Giuseppe Penone, Soffio 5, 1978, argilla, cm 154x83x84 |
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Giuseppe Penone, Soffio 5, 1978, argilla, cm 154x83x84 |
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Umberto Boccioni, Unique Forms of Continuity in Space, 1913 cast 1972, bronzo, cm 117,5x87,6x36,8 |
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Umberto Boccioni, Unique Forms of Continuity in Space, 1913 cast 1972, bronzo, cm 117,5x87,6x36,8 |
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Luciano Fabro, Bronzo patinato nero e seta naturale (Piede), 1968-71, bronzo, seta, perspex e acciaio, cm 336x170x160 |
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Luciano Fabro, Bronzo patinato nero e seta naturale (Piede), 1968-71, bronzo, seta, perspex e acciaio, cm 336x170x160 |
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Marisa Merz, Untitled (Living Sculpture), 1966, alluminio, dimensioni variabili |
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Marisa Merz, Untitled (Living Sculpture), 1966, alluminio, dimensioni variabili |
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Piero Manzoni, Achrome, 1958, caolino su tela, cm 100,3x100,3 |
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Piero Manzoni, Achrome, 1958, caolino su tela, cm 100,3x100,3 |
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